Lettomanoppello 2021-2022 “10 Giornate in Pietra”.
La direzione artistica mi chiedeva di mediare la presenza di otto scultori in piazza che per dieci giorni scolpivano pietra locale per realizzare monumenti da installare poi nel paese stesso (2000 cittadini). L’idea iniziale era di creare una neo-processione partecipata, animando la piazza per tutta la durata del simposio.
Lettomanoppello si trova in una zona di estrazione mineraria e di cava ma altamente sismica, con terremoti distruttivi avvenuti anche negli ultimi 30 anni. Quindi una doppia natura di risorsa e sottomissione della comunità alla montagna.
Tra le varie rappresentazioni locali di antichi culti c’era quella di San Michele che proteggeva una fonte mettendo un suo piede sulla testa di un drago. Ho scelto questa grammatica condivisa con la comunità e ho tematizzato questo per una settimana intera, parlando con gli avventori, facendomi invitare nelle case, nei bar, nella scuola locale e in tutti i luoghi frequentati dalla comunità.
Ho creato una postazione in piazza fissa come se fossi uno scultore e ho creato un costume in pietra raccogliendo le schegge di scarto degli altri artisti ospiti.
Ho invitato tutti i bambini del paese a costruire delle piccole case per le strade con le medesime schegge di pietra.
Ho avvertito tutti gli adulti che mi sarei vestito da drago nell’ultima notte e sarei andato a distruggere le case create dai bambini, ma che se avessero usato molta acqua contro di me avrei desistito.
La notte mi sono vestito da “drago di pietra” e con la collaborazione degli scultori ospiti che mi conducevano per il paese ho cominciato a distruggere le piccole costruzioni realizzate dai bambini che però dopo poco prendendo coraggio hanno cominciato a scaraventarmi addosso secchiate di acqua sempre più grandi e violente. Fino ad arrivare nella piazza centrale dove era stata costruita la torre di schegge di pietra più grande ma dove durante le due ore di processione si erano istintivamente riuniti tutti i ragazzi e i bambini della comunità che non mi hanno fatto entrare tanta è stata la violenza e la portanza dei secchi d’acqua. Infine alcuni adulti del paese spaventati da una violenza che piano piano montava dei bambini nei confronti della figura del drago hanno fermato i bambini. In quel momento sono intervenuti gli scultori (scena preparata) che con i loro martelli hanno liberato l’attore dall’armatura di pietra.
Ecco, così sono le mie opere. Non sono pensate prima di arrivare nella comunità ospitante e cercano un equilibrio di preparazione e improvvisazione (stimolata da una costante tematizzazione durante il pre-performance) e sono giocate attraverso un linguaggio estremamente popolare e comprensibile a tutti.
